N 43°00’ 00”/E 42°00’ 00”, N 46°08’ 32”/E 08°54’ 15”, ovvero le coordinate geografiche della zona d’origine del castagno, la regione del Caucaso a circa 2500 km da noi e del Monte Ceneri, dove è situata la selva castanile di Casnotta descritta con le seconde coordinate geografiche.
La migrazione di migliaia di chilometri fatta dal castagno avvenne una prima volta per via naturale nel corso di svariati millenniß di anni e una seconda volta per mano dell’uomo che riportò dalle nostre parti l’essenza arborea scomparsa nel frattempo a seguito delle grandi glaciazioni.
Il castagno si è rivelato una pianta di grande versatilità e di fondamentale importanza per la sopravvivenza della civiltà contadina per secoli e fino a non tanti decenni orsono. La generosa pianta veniva e viene usata per la paleria, la legna d’ardere, lo strame e naturalmente per i suoi frutti.
Le castagne infatti, usate per l’alimentazione umana e animale, venivano prodotte in boschi fortemente controllati dall’uomo; chiaramente parlo delle selve castanili.
Ed ecco che anche poco sopra il passo del Monte Ceneri i nostri vecchi piantarono o innestarono dei castagni a mo di selva su una vasta superficie.
Parte di questa, di proprietà del Patriziato di Rivera (3,1 ettari) e dell’Associazione degli amici del Monte Ceneri (0,9 ettari) è stata ripristinata.
Questi 4 ettari si presentavano ormai come un bosco fitto, densamente inselvatichito, dove i vecchi castagni anche maestosi si riconoscevano a malapena.
Il Patriziato di Rivera e in una fase successiva l’Associazione Amici del Monteceneri, hanno voluto far ritornare all’originale splendore la selva, ancora gestita attivamente fino all’inizio del secolo scorso. Ora che i lavori sono terminati si può dire che vi sono riusciti. La selva di Casnotta si estende su 4 ettari, pendii non ripidi, 147 castagni originali, due cascine e una stalla, allacciamento con sentiero e pista chiusa al traffico privato. Essa ora è pronta per la gestione agricola pluriennale affidata all’agricoltore locale Igor Pongelli.
La selva è stata inaugurata ufficialmente con una riuscita festa lo scorso 1° giugno 2014, presenti più di 150 persone.
Il costo del ripristino ammonta a circa. fr. 250’000, l’80 % dei quali sussidiati dal Canton Ticino, dalla Confederazione e dal Fondo Svizzero del Paesaggio. L’ente esecutore ha potuto beneficiare pure di contributi vari tra cui di Armasuisse, Luganoturismo e altri enti pubblici e privati.
L’esecuzione a regola d’arte è stata eseguita dall’impresa forestale Eredi Nicoli di Cugnasco che ha esboscato circa 500 mc di legname risultanti dai lavori di taglio dell’inselvatichimento e di potatura dei vecchi castagni.
Testo tratto dall'articolo Casnotta, la selva castanile ripristinata del forestale di settore Luca Delorenzi, pubblicato sulla rivista Forestaviva No. 55 - agosto 2014.
La migrazione di migliaia di chilometri fatta dal castagno avvenne una prima volta per via naturale nel corso di svariati millenniß di anni e una seconda volta per mano dell’uomo che riportò dalle nostre parti l’essenza arborea scomparsa nel frattempo a seguito delle grandi glaciazioni.
Il castagno si è rivelato una pianta di grande versatilità e di fondamentale importanza per la sopravvivenza della civiltà contadina per secoli e fino a non tanti decenni orsono. La generosa pianta veniva e viene usata per la paleria, la legna d’ardere, lo strame e naturalmente per i suoi frutti.
Le castagne infatti, usate per l’alimentazione umana e animale, venivano prodotte in boschi fortemente controllati dall’uomo; chiaramente parlo delle selve castanili.
Ed ecco che anche poco sopra il passo del Monte Ceneri i nostri vecchi piantarono o innestarono dei castagni a mo di selva su una vasta superficie.
Parte di questa, di proprietà del Patriziato di Rivera (3,1 ettari) e dell’Associazione degli amici del Monte Ceneri (0,9 ettari) è stata ripristinata.
Questi 4 ettari si presentavano ormai come un bosco fitto, densamente inselvatichito, dove i vecchi castagni anche maestosi si riconoscevano a malapena.
Il Patriziato di Rivera e in una fase successiva l’Associazione Amici del Monteceneri, hanno voluto far ritornare all’originale splendore la selva, ancora gestita attivamente fino all’inizio del secolo scorso. Ora che i lavori sono terminati si può dire che vi sono riusciti. La selva di Casnotta si estende su 4 ettari, pendii non ripidi, 147 castagni originali, due cascine e una stalla, allacciamento con sentiero e pista chiusa al traffico privato. Essa ora è pronta per la gestione agricola pluriennale affidata all’agricoltore locale Igor Pongelli.
La selva è stata inaugurata ufficialmente con una riuscita festa lo scorso 1° giugno 2014, presenti più di 150 persone.
Il costo del ripristino ammonta a circa. fr. 250’000, l’80 % dei quali sussidiati dal Canton Ticino, dalla Confederazione e dal Fondo Svizzero del Paesaggio. L’ente esecutore ha potuto beneficiare pure di contributi vari tra cui di Armasuisse, Luganoturismo e altri enti pubblici e privati.
L’esecuzione a regola d’arte è stata eseguita dall’impresa forestale Eredi Nicoli di Cugnasco che ha esboscato circa 500 mc di legname risultanti dai lavori di taglio dell’inselvatichimento e di potatura dei vecchi castagni.
Testo tratto dall'articolo Casnotta, la selva castanile ripristinata del forestale di settore Luca Delorenzi, pubblicato sulla rivista Forestaviva No. 55 - agosto 2014.