RIVERA
La cosiddetta Casa dei Landfogti si trova in un luogo denso di storia, nel cui nome è racchiuso il destino: la Bricola. Un termine di derivazione celtica, che significa “piccolo otre per il vino” e che suggerisce la presenza già in tempi remoti, di una locanda con sosta in cui i viaggiatori, mercanti o pellegrini, trovavano ristoro.
Alcuni documenti notarili della seconda metà del Duecento attestano qui un nucleo abitato, mentre in una pergamena del 1383, presente presso l'Archivio parrocchiale di Bironico, si nomina la sosta della Bricola, un magazzino per lo scarico e il carico delle merci in transito, probabilmente costruita dalle autorità di Como, da cui dipendeva la Carvina. In seguito deve essere sorta anche la locanda.
Durante il periodo dei baliaggi italiani (1512-1798) la giustizia nelle nostre terre era esercitata dal landfogto, che restava in carica un biennio e le cui sentenze erano appellabili. Per questo e per altri scopi (revisione e approvazione dei conti), una volta all’anno i sindicatori o ambasciatori dei 12 Cantoni si riunivano (nel nostro caso) a Lugano per due settimane, a metà agosto.
Essi si rifocillavano e riposavano in queste stanze prima di proseguire il loro viaggio.
Sul camino del salone vediamo lo stemma della famiglia dei Beroldingen, segretari del landfogto di Lugano e proprietari della casa nella prima metà del Seicento.
Da sempre situata in territorio di Bironico, dalla seconda metà dell’Ottocento compare nella mappa comunale di Rivera.
Inserita fra i monumenti storici nazionali nel 1909, la struttura rimane però di proprietà privata, cosa che ha ostacolato per decenni la manutenzione degli stabili.
Nel 1957, a seguito del progetto di allargamento della strada cantonale, che prevedeva il suo abbattimento completo, il Cantone acquistò la parte più rappresentativa della Casa, che venne comunque in parte demolita e modificata (spostamento del camino sulla parete nord).
Da una trentina di anni il Cantone mette a disposizione del Comune (prima di Rivera, ora di Monteceneri) questa parte della Casa, utilizzata per mostre ed esposizioni.
Disposto a donare la Casa dei Landfogti al Comune, il Cantone aveva posto la condizione che esso acquistasse la parte della struttura ancora privata, cosa avvenuta nel 2018.
Nel 2020 il Municipio ha costituito la Fondazione Centro culturale Casa dei Landfogti Monteceneri, la quale ha ora il compito di procedere con la progettazione delle opere di restauro e ampliamento della struttura, che in futuro sarà utilizzata come centro culturale e sociale.